Dal sanscrito “scienza della vita”, l’Ayurveda è tra i più antichi sistemi di medicina naturale – nasce in India tra il II e il I millennio a.C. – che si occupa di tutti gli aspetti del benessere, sia fisico che psichico, che mira a riarmonizzare. Ecco perché riscoprire alcuni dei suoi segreti millenari può fare la differenza nell’ambito di un regime dimagrante, volto in primo luogo alla ricerca dell’equilibrio a tavola e nello stile di vita. Una mano efficace è data dall’assunzione di alcune erbe ayurvediche che influiscono sulle variabili che fanno stare in linea, come l’appetito, il metabolismo e la digestione, ma anche il rinnovamento energetico e la calma interiore, contribuendo a perdere peso in maniera naturale.
Vediamo insieme i 5 rimedi indiani più indicati per dimagrire e bilanciare eventuali squilibri
Il brahmi, o Bacopa monnieri, è utilizzato da secoli come rimedio adattogeno per riequilibrare la sfera emotiva, rafforzare le prestazioni cognitive e combattere la stanchezza, fattori da tenere sotto controllo quando si sta cercando di smaltire qualche chilo di troppo. La pianta agisce come modulatore sulle ghiandole surrenali produttrici del cortisolo, l’ormone dello stress, in modo da dare sollievo agli stati ansiosi e depressivi.
Questo effetto sarebbe dovuto, secondo gli studi, alla presenza di particolari saponine, i bacosidi, responsabili delle sue proprietà curative.
Si può assumere in capsule o polvere.
Il fieno greco è un rimedio utile per ottimizzare le funzioni degli enzimi digestivi, disintossicare l’organismo in profondità e favorire il transito intestinale. Conosciuto in India come methi, la pianta è ricca di fibra alimentare che, oltre a incoraggiare la digestione, riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri prima che essi vengano immessi nel circolo sanguigno.
Trattandosi di un’erba amara, il suo consumo offre un detox completo che migliora il metabolismo di lipidi e proteine, sostenendo il lavoro epatico e alleviando problemi gastrointestinali quali stitichezza e gonfiore addominale.
Inoltre, i suoi semi vengono usati per la cura dei sintomi della menopausa che spesso concorrono all’aumento di peso.
Come si assume: del fieno greco si utilizza soprattutto la polvere, un cucchiaino da aggiungere all’acqua o al miele. Per un effetto depurativo prendine mezzo cucchiaino con acqua al mattino a stomaco vuoto.
La sua applicazione è preziosa all’interno delle diete ipocaloriche o in caso di insulino-resistenza, evitando che i picchi glicemici e la fame improvvisa influenzino negativamente il mantenimento del peso forma.
Le foglie della gymnema sono ricche di acidi gymnemici che svolgono un’azione interessante: sono regolatori del gusto riuscendo a “ingannare” la sensazione dolce e stimolano la secrezione di insulina nel pancreas, con un miglioramento del bilanciamento dei livelli di glucosio nel sangue e della conversione del cibo in energia spendibile.
Come si assume: la gymnema si prende in forma di tisana, un cucchiaino di erba essiccata per tazza di acqua bollente, da lasciare in infusione per qualche minuto e poi filtrare. Bevila durante i pasti per ridurre la glicemia post prandiale o come spuntino per sopprimere la fame.
Se stai cercando una pianta che ti aiuti a riposare meglio e al tempo stesso risvegli il metabolismo, l’ashwagandha (Withania somnifera) è ciò che ti serve.
Insieme al brahmi è un’eccellente pianta tonico-adattogena che funge da
calmante nelle situazioni maggiormente stressanti: come quando, ad esempio, si comincia una nuova dieta e la motivazione vacilla poiché non si notano subito i primi risultati.
Detta anche ginseng indiano, l’erba agisce sui livelli di cortisolo che, se in eccesso, può causare rallentamenti metabolici, aumentare l’accumulo di tessuto adiposo nel girovita e sbilanciare l’attività ormonale, in particolare quella della tiroide.
Come si assume: ci sono integratori a base di ashwagandha in capsule oppure in polvere, comoda da sciogliere in bevande, frullati o yogurt. Mischiane un cucchiaino in una tazza di latte di mandorle caldo con una spolverata di cannella come dolcezza pre sonno, d’aiuto per dormire e allentare lo stress della giornata.
Il triphala è l’unione vincente di tre frutti: amalaki (Emblica officinalis), bibhitaki (Terminalia bellirica) e haritaki (Terminalia chebula).
In Ayurveda è noto soprattutto come rimedio capace di riequilibrare i dosha (vata, pita, kapha), ovvero i centri vitali ed energetici che corrispondono a specifiche costituzioni fisiche, parti del corpo e attitudini caratteriali, importanti per assicurare la giovinezza dell’organismo e dello spirito.
Stimolando i processi metabolici, migliorando la digestione e rafforzando il microbiota intestinale, la sua assunzione è ottima per evitare disturbi gastrointestinali e preservare la linea.
Il triphala aiuta a depurare l’intestino grazie alla sua azione dolcemente lassativa, contrastando gonfiore, pesantezza e ritenzione di liquidi.
In più incoraggia il metabolismo basale a utilizzare le riserve di grasso destinandole alla creazione di energia.
Come si assume: ci sono integratori di triphala in capsule (un paio al giorno dopo i pasti) oppure ne esiste anche la versione polverizzata (un cucchiaino sciolto in un bicchiere di acqua calda).
FONTE: Dimagrire – Marzo 2023 /RIZA
Con la consulenza di Tiziana Lugli erborista a Brescia