Pur essendo un problema frequente, spesso non si ha ben chiaro quando il colesterolo è da considerarsi alto e, soprattutto, quali sono le conseguenze di questa patologia.
Innanzitutto, il colesterolo è un elemento, appartenente alla famiglia dei lipidi, che compone la membrana delle cellule presenti nel sangue.

In altre parole, meno precise ma che rendono l’idea, si tratta del grasso all’interno del sangue.

Non tutto il colesterolo è cattivo però, anzi: la giusta presenza di colesterolo è fondamentale perché il nostro organismo costruisca cellule sane.

Esistono due diverse tipologie di colesterolo comunemente distinte con gli aggettivi “buono” e “cattivo”.

Il primo fa riferimento alle lipoproteine (le proteine che trasportano il colesterolo) ad alta densità, anche dette HDL. Quest’ultime sono “buone” perché favoriscono la rimozione del colesterolo dal sangue e lo eliminano, proteggendo vasi sanguigni e cuore. Il colesterolo “cattivo” invece, si riferisce alle lipoproteine LDL, quelle a bassa densità, le quali trasportano l’eccesso di colesterolo dal fegato alle arterie e lo rilasciano nei vasi sanguigni. Quando il colesterolo “cattivo” diventa troppo abbondante, si accumula in vene e arterie e diventa la principale causa di malattie cardiache.

Il più grande rischio legato all’ipercolesterolemia è proprio la formazione di placche di grasso all’interno dei vasi sanguigni, i quali causano un minore afflusso di sangue agli organi, tra cui il cuore. Nei pazienti che trascurano il valore elevato di colesterolo possono verificarsi ictus, trombi, infarti muscolari e del miocardio. Purtroppo l’ipercolesterolemia è una malattia senza sintomi e l’unico modo per sapere i propri valori è fare periodicamente le analisi del sangue.

I valori del colesterolo alto

Si parla di ipercolesterolemia quando i valori di colesterolo nel sangue superano il valore normale di 200 mg/dl.