Chi ha l’intestino sano vive a lungo.
Oltre ad assorbire e digerire il cibo, quest’organo adempie, infatti, a numerose funzioni collegate alla longevità. Ecco perché è fondamentale prendersene cura attraverso il nutrimento dell’ecosistema di batteri buoni che lo popolano.
Il modo migliore per farlo è assumere rimedi prebiotici che garantiscono l’equilibrio della flora batterica intestinale e neutralizzano l’attacco dei batteri patogeni. «Tra questi spicca l’inulina, una fibra solubile che si ricava da vegetali, soprattutto dalla cicoria, ma anche da topinambur e agave.
Si tratta per l’esattezza di un oligosaccaride a catena lunga che, diversamente dagli altri zuccheri, non viene assimilata dagli enzimi digestivi e modula i livelli di glucosio, colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Un ruolo che la rende preziosa nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica.
È un carboidrato a basso indice glicemico e quindi adatto a tutti, da chi vuole perdere i chili della menopausa, soffre d’iperglicemia, colesterolo alto o ha, semplicemente, il metabolismo lento»,
spiega Tiziana Lugli, erborista a Brescia.
«L’inulina ha una grande capacità di assorbire acqua. Quando giunge nel tubo intestinale, si gonfia e forma una specie di gel vischioso, che intrappola tossine e scarti metabolici, riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri e conseguentemente anche il picco glicemico che questi causano, a vantaggio di una maggiore salute generale.
Il suo consumo, inoltre, stimola il transito intestinale.
Ciò la rende ideale contro stitichezza e gonfiore addominale, poiché aumenta la massa fecale e la sua morbidezza favorendone l’evacuazione. Trattandosi di una fibra, l’inulina aumenta il senso di sazietà, con una conseguente diminuzione delle porzioni nel piatto», continua Lugli.
«Se l’attività intestinale è nella norma, in automatico non ci saranno problemi di assorbimento dei nutrienti ingeriti con l’alimentazione. Un processo che diventa più complesso durante la menopausa, a causa del calo degli estrogeni», precisa Lugli.
È emerso di recente che l’inulina favorisce l’assorbimento di alcuni sali minerali essenziali nella salute della donna dopo i 50 anni. Una ricerca californiana, pubblicata sul British Journal of Nutrition, condotta su un campione di quindici donne, dimostra che sei mesi di consumo di inulina (da cicoria) hanno portato a un aumento dei livelli di calcio e magnesio e, perciò, contribuito a rafforzare e rigenerare il tessuto osseo.
L’inulina è presente in molte varietà di frutta e verdura comuni, ma le fonti più ricche
sono topinambur, cicoria e poi cipolle, tarassaco, aglio, cereali, carciofi, avocado, banane, porri, legumi e carote.
L’inulina si assume principalmente in forma di polvere. La dose va dai 3 ai 10 g giornalieri. In generale si consiglia di iniziare
con un cucchiaino e aumentare gradualmente vedendo come reagisce il corpo alla fibra. La polvere si scioglie in acqua, oppure va aggiunta a yogurt, frullati, porridge, pancake e zuppe.
L’inulina, dato il suo sapore naturalmente zuccherino, si può sfruttare negli impasti dolci e salati, andando a ridurre il quantitativo di farina o zucchero, ottenendo tortini, biscotti e pane più leggeri e migliori dal punto di vista nutrizionale.
Il formato più comodo e diffuso rimane la polvere, ma l’inulina è disponibile anche in capsule, in genere estratta dalla radice di cicoria. Alcuni prodotti combinano l’azione di probiotici a quella prebiotica dell’inulina, antiossidanti, vitamine e sali minerali, che rivitalizzano il microbiota e supportano le esigenze del corpo femminile.
È inoltre importante bere tanta acqua durante e dopo la sua assunzione.
un vasetto di yogurt, tre uova, 250 g di farina, 50 g di zucchero, 50 g di eritritolo, tre cucchiai di olio evo, 30 g di mandorle, 40 g di carote, 20 g di inulina in polvere, una bustina di lievito, cannella.
in una ciotola sbatti le uova con lo zucchero, poi aggiungi zucchero, farina, olio e lievito. Nel frattempo grattugia le carote e trita le mandorle e uniscile all’impasto. Riempi i pirottini dei muffin fino a metà e inforna a 180 gradi per circa 30 minuti. Guarnisci con una spolverata di cannella in superficie.
FONTE: Riza Antiage – Novembre 2023 /RIZA
Con la consulenza di Tiziana Lugli erborista a Brescia